domenica 30 marzo 2014

TerraXchange

Un social network che finalità puo' avere? 
Può essere anche un modo per "stare al mondo", in contatto con la Terra e i suoi prodotti?

Deve averci pensato il giovane agronomo Marco Tacconi, creatore del social network TerraXchange, che mette in contatto chi ha terra ma non la usa con chi vorrebbe utilizzarla per coltivazioni private. 
Una forma di mezzadria in cui l'affitto si paga in prodotti. Lanciato a novembre, ha raccolto già una ventina di offerte di terre, da Marsala a Trieste, e conta 220 iscritti. L'iscrizione è gratuita: il social è finanziato dal commercio online di prodotti per l'orto e oggettistica per esterni. Nel portale è possibile accedere alla mappa dei terreni e degli orticoltori, scambiarsi informazioni e consigli nel forum. La genialità di questa iniziativa sta nella creazione di un mercato alternativo in grado di unire domanda e offerta, in modo che sempre più terreni degradati possano essere valorizzati dalla creazione di nuovi orti. Un social che di certo vale un verde MI PIACE.


Maria Cardamone

sabato 29 marzo 2014

L'ora della Terra

Ci sono date ed eventi che stimolano tutti a essere uniti in un'azione, che forse non è solo simbolica, ma un concreto impegno. 

Oggi, 29 marzo 2014, torna l'appuntamento con l'Ora della Terra, l'iniziativa organizzata dal WWF per sensibilizzare al risparmio energetico e alle conseguenze negative dei cambiamenti climatici sul Pianeta. In Italia si spegneranno le luci di piazze e monumenti dalle 20:30.
L'iniziativa fa il giro del mondo, seguendo il fuso orario le città spegneranno le luci ora dopo ora. L'Earth Hour scoccherà ufficialmente a Samoa (in Oceania) e si concluderà a Thaiti (Polinesia francese). Ognuno di noi può contribuire con un semplice gesto simbolico a diffondere una maggiore consapevolezza sull'impatto ambientale delle nostre azioni quotidiane. Il risparmio energetico riduce le emissioni di Co2, il principale gas serra responsabile del riscaldamento globale Per questo vi invito a vedere gli eventi organizzati in Italia da questo LINK, con riferimenti per ogni regione. A livello globale è possibile avere info nel sito earthhour.org Tra le iniziative collegate all'ora della Terra c'è anche la posssibilità di scattare una fotografia e condividerla sui social network con gli hashtag #EarthHour e #EarthHour2014.


Maria Cardamone

martedì 25 marzo 2014

Una bambola di nome Carol


Di modi per fare del bene ce ne sono infiniti.

Per esempio si può rendere felice una bimba regalandole una bambola, e intanto sostenere il mercato ecosostenibile. 
Fare due cose in una dà sempre una certa soddisfazione.

Questa "pigotta" (bambola di pezza, in dialetto lombardo) si chiama Carol.
E' stata realizzata con materiali naturali, è morbida da tenere in braccio e fantastica per giocare con fantasia. E' tenerissima ed esce dagli stereotipi delle bambole moderne. Ti riporta alla morbidezza e al calore di un mondo non ancora invaso dalla plastica.
È anche possibile comprare vestiti aggiuntivi, da poter cambiare per giocare a fare la vera mamma. La trovate in vendita su Vetrinasolidale

C'è da scommettere che diventi presto una nuova, dolce presenza in casa.
Benvenuta Carol!




Testo e foto: Maria Cardamone

sabato 22 marzo 2014

Permacultura


Oggi voglio parlare di permacultura

Il termine "permacultura" deriva dall'inglese permaculture, una contrazione sia di permanent agriculture sia di permanent culture. Il coniatore del termine Bill Mollison afferma: "una cultura non può sopravvivere a lungo senza una base agricola sostenibile ed un'etica dell'uso della terra".
Di che si tratta? A ben guardare i 12 punti stilati da David Holmgren sembra sia quasi una "scuola", non solo per usufruire dei prodotti della terra, ma proprio per stare al mondo.


  1. Osserva e interagisci (la bellezza è negli occhi di chi guarda) Osservare il paesaggio e i processi naturali che lo trasformano è fondamentale per ottimizzare l'efficienza di un intervento umano e minimizzare l'uso di risorse non rinnovabili e tecnologia. L'osservazione deve essere accompagnata dall'interazione personale.
  2. Raccogli e conserva l'energia (prepara il fieno finché c'è il sole) Raccogliere e conservare l'energia è alla base di tutte le culture umane e non. Per energia si intende tutto ciò che può essere immagazzinato e/o mantenuto in buono stato e che è fondamentale per la sopravvivenza di una cumunità/cultura. Esempi: cibo, alberi, semi.
  3. Assicurati un raccolto (non si può lavorare a stomaco vuoto) Assicurarsi che ogni elemento del progetto porti una ricompensa utile.
  4. Applica l'autoregolazione e accetta il feedback (i peccati dei padri ricadono sui figli fino alla settima generazione) Applicare l'autoregolazione per evitare che controllori di livello superiore siano costretti ad intervenire per riequilibrare una crescita incontrollata. Impara a riconoscere e accettare il feedback fornito dalla comunità o, più in generale, dalla natura.
  5. Usa e valorizza risorse e servizi rinnovabili (lascia che la natura faccia il suo corso) Gestire le risorse che si rinnovano e rigenerano in modo continuo senza un apporto esterno in modo che assicurino una continua resa. Allo stesso modo valorizzare i cosiddetti servizi rinnovabili, ovvero i servizi apportati da piante, animali, suolo e acqua senza che questi siano consumati nel processo.
  6. Non produrre rifiuti (Il risparmio è il miglior guadagno)(Un punto in tempo ne salva cento) Assicurarsi che i sistemi presenti nel progetto non producano niente che non sia utilizzabile e utile ad un altro sistema.
  7. Progetta dal modello al dettaglio (gli alberi non sono la foresta) Bisogna imparare a dare uno sguardo d'insieme prima d'immergersi nel dettaglio. Utilizzare soluzioni progettuali derivate da modelli osservati in natura.
  8. Integra invece di separare (molte mani rendono il lavoro più leggero) Integrare ogni elemento progettuale all'interno del sistema in modo che si sostenga a vicenda con gli altri elementi.
  9. Piccolo e lento è bello (più sono grandi e più fanno rumore cadendo) Sistemi piccoli e lenti sono più facili da mantenere di quelli grossi e veloci, fanno un miglior uso delle risorse e producono in maniera più sostenibile.
  10. Usa e valorizza la diversità (non mettere tutte le uova in una sola cesta) Valorizzare la diversità animale e vegetale. La diversità riduce i rischi derivanti dalla gran parte delle minacce: l'ammalarsi di una specie di pianta non è la fine del raccolto. Inoltre la diversità aiuta a beneficiare dell'unicità di ogni territorio.
  11. Usa e valorizza il margine (non pensare di essere sulla giusta traccia solo perché è un sentiero molto battuto) Progettare le forme delle zone di confine in modo da sfruttarne il più possibile le caratteristiche: il limite tra due sistemi diversi è il posto dove accadono le cose più interessanti. Queste zone sono spesso le più produttive in quanto possono utilizzare le caratteristiche di sistemi diversi. Un esempio dello sfruttamento dei margini è rappresentato dal sistema di canali argini “chinampa”, utilizzato tradizionalemente in Messico e Tailandia.
  12. Reagisci ai cambiamenti e usali in modo creativo (bisogna vedere le cose non solo per come sono ma anche per come saranno) Sfruttare i cambiamenti a proprio favore; questo presuppone l'osservare attentamente i segni che li precedono e intervenire in tempo.


Sono venuta a conoscenza della permacultura attraverso un documentario della BBC. Sono rimasta basita da questa grande iniziativa!



 

Scopro anche che l'azienda agricola Ragas, in provincia di Bologna, ha adottato una variante dello schema generale, suddividendo il territorio nelle seguenti zone:
  • Zona 1: residenza, laboratorio per la preparazione dei prodotti
  • Zona 2: vivaio, zona di raccolta legna, orto domestico
  • Zona 3: coltivazione di piante ed erbe officinali
  • Zona 4: zona seminativa a cereali e bancali di ortaggi da utilizzare a conserva
  • Zona 5: zona foraggiera integrata di oche, galline, alberi da frutto, fiori e cereali
  • Zona 6: area di relax all’interno di un percorso di incanalamento delle acque fino al fiume
  • Zona 7: bacino per l’itticoltura
  • Zona 8: area estesa per la coltivazione di differenti frutti minori
  • Zona 9: area per l’orto invernale e altro frutteto
Difficile prevedere quali saranno gli sviluppi della società umana successivi all'esaurimento delle risorse energetiche di tipo fossile, ma sembra che sia già in atto un ritorno ai modelli osservabili in natura, cioè a modelli sociali dipendenti da energie e risorse rinnovabili.

mercoledì 19 marzo 2014

Attivismo ecologico - La moltitudine inarrestabile

Che senso ha oggi occuparsi di ecologia? 

L'ambiente è la casa, il contesto in cui ci troviamo. 

Una cellula è sana se inserita in un contesto sano, dove può vivere, riprodursi, comunicare. 
Una cellula sana spostata in un contesto malato, finirà per ammalarsi. 
La metafora non viene a caso. 
C'è chi parla degli ecologisti come di un sistema immunitario, gli anticorpi che ci proteggono.

Occuparsi del contesto, dunque, di ambiente, è qualcosa che comporta da una parte un interessamento personale e dall'altro un riscontro di massa. 
Per farlo ci vuole certamente volontà, e anche un pizzico di fiducia, perchè è scoraggiante quando sembra di essere i soli a mettere attenzione all'ambiente e che le nostre energie finiscano nel vuoto.

Come sempre, è la costanza a creare effetti di risonanza e coerenza, sia nella nostra vita che in quella delle persone che abbiamo accanto.

In un'epoca di globalizzazione, di rete, e continuo scambio di idee, sempre più persone hanno trovato risposte naturali a problemi di tutti i giorni. Si va dai rimedi per la salute, alla cosmesi, al modo di arredare l'ambiente, di mangiare, di avere energia alternativa, fino al modo stesso di pensare "laterale" trovando soluzioni eco-sostenibili. 

Non a caso queste ricerche sono spesso legate anche alle ricerche spirituali, ai gruppi di lavoro PNL, yoga, consapevolezza del corpo, e tutte le attività che stimolano la coesione e un pensiero di comunità, spezzando l'isolamento.

Immersi nel continuo bombardamento pubblicitario, potrebbe sembrare che questo impegno ecologico riguardi pochi. Invece, secondo le ricerche, esso investe molte più persone di quelle che crediamo, e sta avvenendo in tutto il mondo. 

Paul Hawken, nel suo libro "Moltitudine inarrestabile", definisce in questo modo le organizzazioni di ogni paese impegnate nella difesa della giustizia sociale e nella promozione della sostenibilità ecologica. Queste organizzazioni che spesso non vengono rilevate dai media tradizionali, o ricevono intralci dal potere politico, hanno proprio in questa era di network la possibilità di connettersi, scambiarsi informazioni, proporre stili di vita differenti. 

L'alba di una nuova era? 
Probabilmente si, ed è già in corso. 

 Un invito aperto a tutti, a farne parte.
Maria Cardamone